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LA GUERRA DI COREA

  • Collettivo del FID
  • 15 mar 2017
  • Tempo di lettura: 4 min

La Guerra di Corea, come viene chiamata in Occidente o Guerra Patriottica di Liberazione, come viene invece chiamata in Corea del Nord, è il primo vero episodio di contrapposizione tra i due blocchi mondiali: l’Occidente Capitalista ed il Blocco internazionale Socialista. Ma prima di andare a parlare della guerra vera e propria, bisogna parlare degli antefatti. L’Unione Sovietica entrò nella penisola coreana per liberarla dall’invasore giapponese, sul finire della Seconda Guerra Mondiale, nell’offensiva portata avanti in Manciuria. L’avanzamento Sovietico si fermò sul 38°Parallelo, in concomitanza con l’avanzamento americano da sud. Si ebbero così due porzioni della Corea, a nord gestita dall’URSS e a sud gestita dagli USA. A Seconda Guerra Mondiale, l’inasprimento della Guerra Fredda, bloccò i dialoghi russo-americani sulla riunificazione, ma tecnicamente la Corea era ancora una nazione unita. Successivamente, gli USA impiantarono nella loro parte d’influenza(Sud), un governo che prevedeva tantissimi esponenti giapponesi che avevano già gestito quel territorio ai tempi dell’invasione giapponese. Ovviamente tutto questo, non fece piacere ne al Partito Comunista Coreano con sede a Seoul(al sud), ne al Partito dei Lavoratori Coreano con sede a Pyongyang(al nord). I due Partiti si fusero per formare l’odierno Partito del Lavoro Coreano, con a capo Kim Il-Sung, proposto dalle Forze Sovietiche presenti in Corea. Intanto, nel sud del Paese, ai comandi del governo filo-americano iniziarono drammatiche esecuzioni degli esponenti e dei simpatizzanti Comunisti, alzando di tanto il livello di tensione. Poco dopo, gli Americani proclamarono la nascita della Repubblica Sudcoreana con capitale Seoul, contrariamente ad ogni rassicurazione sull’unità del paese che stava a cuore al Partito del Lavoro Coreano. Una volta formata la Corea del Sud, l’Unione Sovietica e la Cina (che nel frattempo aveva visto la vittoria dei Comunisti di Mao sui nazionalisti) proclamarono la Repubblica Democratica Popolare Nordcoreana con capitale Pyongyang. Il continuo e sistematico sterminio di Comunisti al Sud, non venne più tollerato ed il Comando Militare Nordcoreano iniziò a pensare ad un piano di invasione per riunificare la penisola coreana. Il piano venne approntato anche grazie al benestare di URSS e Cina, che diedero il loro consenso in maniere differenti. La Cina diede il suo aiuto con invii di materiale militare e consiglieri militari, mentre l’URSS di Stalin fornì l’aiuto per materiale alimentare e sanitario. Nei mesi immediatamente precedenti all’intervento nordcoreano, il Presidente dittatore della Corea del Sud, perse la sua maggioranza in Parlamento, a causa dei tantissimi esponenti Comunisti presenti in Corea del Sud. Il 25 Giugno 1950 alle ore 4 del mattino di una giornata piovosa, l’Esercito Popolare Nordcoreano attaccò la Corea del Sud, varcando il confine del 38°Parallelo. L’Esercito Sudcoreano, lasciato tralaltro solo dagli Americani che avevano trasferito le loro truppe a Taiwan, apparse gravemente impreparato, in sottonumero e scarsamente equipaggiato. Di contro invece i Nordcoreani vantavano un Esercito di 350000 uomini ben equipaggiati, addestrati e forti delle esperienze nella Guerra Civile Cinese che aveva portato la vittoria a Mao in Cina. Nei primi tre giorni di guerra, i Nordcoreani conquistarono già la capitale sudcoreana Seoul, e dilagavano nel Paese Sudcoreano. Solo l’aviazione Americana riusciva a placare momentaneamente l’avanzata inarrestabile dell’Esercito Popolare Nordcoreano. L’Onu (Organizzazione Nazioni Unite) si riunì immediatamente, votando una risoluzione che intimava alla Corea del Nord di ritirarsi, pena gravi sanzioni economiche. Al rifiuto del Paese Socialista a tale risoluzione, l’Onu autorizzò gli USA ad intervenire militarmente a capo di una coalizione di diverse nazioni Occidentali. Nel frattempo gli Americani riuscirono a resistere solo nella zona di Pusan e questo permise alla coalizione dell’Onu di riuscire a fortificare tale posizione (detta quadrilatero di Pusan) e da li lanciare la loro controffensiva. La controffensiva Americana funzionò e lentamente la coalizione riprese il controllo della Corea del Sud, conquistando faticosamente anche la capitale sudcoreana Seoul. L’Esercito Nordcoreano, si ritirò a nord del 38°Parallelo. Una volta ristabiliti i vecchi confini, la Cina ammonì gli USA di non invadere la Corea del Nord, ne tantomeno arrivare al confine Cinese. Avvertimento che gli USA ignorarono, proseguendo nella loro marcia per conquistare anche la Corea del Nord e bombardando utilizzando il Napalm sulle città Nordcoreane. Gli Americani sbarcarono alle spalle dei Nordcoreani a Incheon e, complice anche la pressione frontale, riuscirono a mettere in una rovinosa rotta l’Esercito Nordcoreano che indietreggiò frettolosamente. Gli Americani arrivarono a dividere in due la Corea del Nord, e l’Esercito Nordcoreano era praticamente stato reso inoffensivo. Il 19 Ottobre cadde la capitale Nordcoreana Pyongyang, mentre ai primi di Novembre venne presa la città di confine di Chonjin. Questa fu la classica “goccia” che fece traboccare il vaso. Infatti nei giorni successivi intervenne l’Esercito Cinese, che grazie ad un dispiegamento di uomini notevole, attaccò le linee Americane, travolgendole. L’avanzata cinese fu rapida quanto travolgente, liberarono Pyongyang e, per Natale erano già arrivati al famoso 38°Parallelo, che superarono a Capodanno. Il fatto di non aver preparato l’offensiva prima, di non aver “programmato” la guerra, giocò a questo punto a sfavore dei Cinesi, che rimasero vittime della lunghezza delle loro linee di rifornimento e della loro disorganizzazione. L’avanzata Cinese si bloccò a 75km dal confine(38°Parallelo), e così gli Americani faticosamente riuscirono a riguadagnare il confine stesso. Seguirono mesi di stasi completa dove però gli Americani sganciarono centinaia di migliaia di tonnellate di bombe indiscriminatamente sulla Corea del Nord, causando molte vittime civili. Si arrivò solo in estate inoltrata ai colloqui di pace, anche perché gli Stati Uniti stavano perdendo tantissime risorse economiche. Il 27 Luglio 1953, si arrivò alla firma di un Armistizio, che sancì in pratica la stessa situazione ante-guerra. Dunque non ci fu e tuttora non c’è una pace tra Corea del Nord e del Sud, ma solo un Armistizio che ha determinato la creazione di una zona demilitarizzata a ridosso del 38°Parallelo e che segna una zona cuscinetto tra le due fazioni. Nel 2009, in seguito a nuove tensioni tra le due Coree, la Corea del Nord si ritirò dall’Armistizio.


 
 
 

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