LA SECONDA GUERRA MONDIALE: IL DOMINIO DELL'ASSE TOKYO-ROMA-BERLINO
- Collettivo del FID
- 15 feb 2017
- Tempo di lettura: 4 min
I fatti ci portano a questo punto al 10 Maggio del 1940, quando l’Alto Comando tedesco scatenò l’offensiva contro la Francia. Come per i polacchi, anche inglesi e francesi avevano ancora l’obsoleta concezione di guerra, quella fatta di staticità, fortezze e trincee. La Francia s’impettiva al cospetto della sua Linea Maginot, ovvero una serie impressionante di casematte che si estendevano dal confine franco-tedesco alle foreste delle Ardenne al confine con il Belgio. Lo Stato Maggiore francese si sentiva sicuro, convinto che quelle fortificazioni potessero tenere lontano l’Esercito tedesco. Il piano della Wehrmacht però fu tanto audace quanto brillante: attaccare la Francia aggirando la Linea Maginot. Questo voleva dire attaccare dalle foreste delle Ardenne, un luogo che i francesi reputavano impossibile da oltrepassare. L’attacco tedesco fu fulmineo e capitolarono nell’ordine Olanda, Lussemburgo e Belgio in pochi giorni, quindi il rullo compressore tedesco si catapultò nelle foreste delle Ardenne, riuscendo a oltrepassarle e prendendo letteralmente di sorpresa l’Esercito anglo-francese. Contemporaneamente alle spalle della Linea Maginot vennero paracadutati i famigerati Fallschirmjager(i paracadutisti tedeschi) e l’avanzata dei carri armati fu talmente veloce da arrivare addirittura a superare gli anglo-francesi in ritirata. Fu proprio in queste operazioni che si distinse un Generale, che sarà destinato ad entrare nella Storia: ovvero Erwin Rommel, colui che in futuro, sarà conosciuto come “La Volpe del Deserto”. Ovviamente l’Esercito anglo-francese perse ogni tipo di iniziativa, trasformando ben presto la sua ritirata in una vera e propria rotta. La folle corse terminò a Dunkerque, un paesino marittimo sul Canale della Manica, dove fortunatamente la Marina Britannica riuscì, in modo rocambolesco, a far evacuare i superstiti e portarli in salvo in Inghilterra. Il 10 Giugno, a Campagna già praticamente vinta, l’Italia entrò in guerra al fianco dell’alleato tedesco ed il 14, la Francia cessò di esistere con l’entrata trionfale di Hitler in una Parigi in lacrime. La Francia si era trasformata in un’entità sotto controllo germanico, denominata Governo di Vichy (Vichy è una graziosa cittadina termale, dove i tedeschi decisero di impiantare il nuovo Governo Francese). Il 27 Settembre del 1940 nasceva a Berlino il “Patto Tripartito”, ovvero l’Alleanza ufficiale tra la Germania, l’Italia ed il Giappone, denominato pure “Patto d’Acciaio” o “Patto Tokyo-Roma-Berlino”. Naturalmente, il prossimo avversario della Germania doveva essere l’Inghilterra, e l’azione di Hitler non si fece attendere. Il piano era semplice, prendere il dominio dei cieli per tentare l’invasione dell’isola britannica, ma fu proprio qui che il dittatore tedesco ebbe la sua primissima delusione, infatti i piloti della RAF(Royal Air Force) furono letteralmente eroici e grazie anche ad una nuova invenzione, il Radar, riuscirono a difendersi quel tanto che bastava per non far prendere il sopravvento alla Luftwaffe(l’aviazione tedesca). Winston Churchill, primo ministro britannico, in quei giorni esclamò: “Mai nella Storia, così tanti dovettero così tanto a così pochi.”, ma la rabbia furibonda di Hitler non tardò a manifestarsi, infatti la campagna aerea si trasformò da strategica in puramente terroristica ed i bombardamenti sulle città inglesi furono tanto violenti quanto indiscriminati, provocando migliaia di morti e milioni di senzatetto. Fu a quel punto che gli USA decisero di aiutare economicamente l’Inghilterra, inviando ogni genere di materiale, comprese le forniture militari e gli armamenti. La risposta tedesca ai convogli marittimi americani furono gli U-Boot, ovvero i nuovissimi sottomarini, che per tanto tempo saranno l’incubo dei convogli alleati e porteranno l’Inghilterra ad un passo dalla capitolazione. Nell’Ottobre del 1940, l’Italia dichiarò guerra alla Grecia, con il famoso grido di battaglia Mussoliniano: “Spezzeremo le reni alla Grecia.”, ma ben presto alle obsolete e mal equipaggiate truppe italiane, partite dalle basi albanesi, apparse chiaro che in Grecia non avrebbero mai vinto. Il piccolo esercito greco, appoggiato dai Partigiani ellenici, resistettero eroicamente e l’Esercito Italiano andò incontro ad una umiliazione talmente grande da far richiedere l’aiuto dell’alleato tedesco. La Germania nel frattempo aveva messo a punto la serie di alleanze che gli servivano per attaccare in futuro l’Unione Sovietica, ovvero Ungheria, Romania e Bulgaria si schierarono al fianco dei tedeschi e ci sarebbe dovuta essere anche la Jugoslavia, se un improvviso colpo di Stato, non avesse cambiato la visione di quel paese da filo-tedesco a filo-inglese. La reazione di Hitler, anche questa volta fu tanto veloce quanto violenta, a nel giro di pochi giorni invase la Jugoslavia che soccombette in pochi giorni e Belgrado fu quasi rasa al suolo da una serie impressionante di bombardamenti. Aperta la strada Jugoslava, che si divise in Slovenia, Croazia e Serbia, Hitler si precipitò in Grecia ad aiutare l’Italia in difficoltà, vincendo facilmente e velocemente la Campagna greca. Una curiosità fu, che le truppe greche si vollero arrendere solo ai tedeschi, visto che l’Italia non li aveva battuti…fu uno smacco incredibile per Mussolini, e da quel momento in poi, Mussolini divenne letteralmente un sottoposto di Hitler. A questo punto il dominio dell’Asse Roma-Berlino era pressoché totale in Europa, infatti l’impero italo-tedesco si estendeva dall’Atlantico fino al Peloponneso in Grecia. Nel frattempo, Mussolini ordinò che l’Italia attaccasse l’Egitto partendo dalle sue posizioni Libiche (la Libia era una Colonia Italiana fin dal 1934). L’avanzata non fu molto estesa, infatti ben presto l’Esercito Italiano fu fermato dall’Esercito Inglese che proteggeva l’Egitto. Le sconfitte ad un certo punto divennero tante e tali, che Hitler si sentì in dovere di aiutare l’Alleato inviando il famoso “Afrika Korps”, ovvero un insieme di due Divisioni Panzer (corazzate) e due Divisioni di Fanteria Motorizzata (i Panzergrenadier), agli ordini dell’ormai famosissimo Generale Rommel. Le sorti della Campagna d’Africa, a quel punto, si rovesciarono, e gli inglesi iniziarono ad arretrare. La guerra in Africa del Nord andava a rilento, in un susseguirsi di avanzamenti e indietreggiamenti da entrambe le parti. La situazione cambiò radicalmente quando gli U-Boot fecero strage dei convogli della Royal Navy nelle acque del Mediterraneo, facendo così mancare i rifornimenti al corpo di spedizione britannico. Con una situazione favorevole ovunque, e con l’Inghilterra praticamente sotto controllo, Hitler poteva ora dedicarsi al suo azzardo più ardito: l’invasione dell’Unione Sovietica.

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