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LA SECONDA GUERRA MONDIALE: ANTEFATTI ED INIZIO

  • Collettivo del FID
  • 11 feb 2017
  • Tempo di lettura: 4 min

Prima di parlare dell’inizio vero e proprio della Seconda Guerra Mondiale, occorre parlare necessariamente dei fatti che successero prima, e che condussero Francia e Inghilterra a deteriorare il rapporto con la Germania, fino a sfociare nella dichiarazione di guerra. Hitler, nel suo scritto “Mein Kampf” parlò di Lebensraum, ovvero lo spazio vitale che il Popolo tedesco, secondo Hitler avrebbe dovuto ottenere di diritto. Questa teoria, portò il Terzo Reich dapprima all’annessione dei territori di lingua tedesca o con minoranze tedesche e poi alla vera e propria espansione ad est con la forza. Iniziamo dall’Anschluss, ovvero l’annessione dell’Austria alla Germania, datato 10 Aprile 1938. Questo fu un atto di grande prepotenza verso il governo austriaco ed il suo Popolo che volevano la loro Indipendenza, ma che alla fine si risolse con un Referendum farsa, dove oltre il 90% dei Cittadini austriaci furono costretti a votare per l’annessione. Le mire espansionistiche del Terzo Reich, si rivolsero subito dopo ai Sudeti(attuale Slovacchia) che facevano parte del territorio della Cecoslovacchia. Nei Sudeti, furono sfruttate le minoranze di lingua tedesca e una certa simpatia per il Partito Nazista da parte dei Cittadini. La Cecoslovacchia, ovviamente protestò vivacemente, ma dovette arrendersi alle ragioni di Stato inglesi e francesi, che pur di scongiurare la guerra, acconsentirono il 30 Settembre 1938 all’annessione, nella famosa Conferenza di Monaco. In quei giorni, il Ministro britannico Neville Chamberlain dichiarò: “E’ stato fatto un passo decisivo per la pace dei giorni nostri”…ovviamente si sbagliava di grosso. Successivamente anche la Cecoslovacchia cessò di esistere e tutto il territorio venne diviso in tre parti: i Protettorati(colonie) di Boemia e Moravia e la Repubblica Slovacca alleata ai tedeschi. Nel frattempo nell’ Aprile del 1939, l’Italia di Mussolini invase e annesse l’Albania, questo fatto screditò tantissimo l’Italia agli occhi dei francesi e degli inglesi, tanto che arrivò poco dopo il patto Roma-Berlino e quindi l’Alleanza tra Hitler e Mussolini. Poche settimane prima dell’inizio del conflitto mondiale, c’è da raccontare il patto Molotov-Ribbentrop, ovvero un patto di non aggressione tra URSS e Germania, fatto da entrambi con lo scopo di non doversi incontrare in battaglia troppo presto. La Germania lo fece perché prima avrebbe voluto attaccare la Francia, senza avere anche un fronte orientale, e l’URSS di Stalin perché l’Armata Rossa ed il paese Sovietico non erano ancora pronti alla guerra, che ormai pareva palese a tutti che stesse per iniziare. Ovviamente Francia ed Inghilterra non stettero a guardare, e rinsaldarono il patto di difesa militare alla Polonia, stipulato subito dopo la fine della Prima Guerra Mondiale. Intanto ad oriente, c’è da dire che era in atto, fin dal 1937 la sanguinosissima guerra Sino-Giapponese, dove il Giappone dell’Imperatore Hirohito approfittò della guerra civile cinese tra Nazionalisti e Comunisti, per attaccare l’enorme Paese asiatico. Insomma, lo scenario era pronto per l’inizio della Seconda Guerra Mondiale. Il 1°Settembre del 1939, alle 5 del mattino, le truppe delle Wehrmacht(Esercito Tedesco) superarono il confine della Polonia, attaccandola. La giustificazione data dal Governo tedesco fu una banale scusa di un incidente di frontiera, che non avvenne mai, ma fu sceneggiato dalle forze speciali tedesche(l’incidente di Gleiwitz), la notte prima. Quasi subito, le riluttanti Inghilterra e Francia, si videro costrette a tenere fede all’impegno preso con la Polonia e dichiararono guerra alla Germania Nazista… la Seconda Guerra Mondiale era appena iniziata. In effetti, la dichiarazione di guerra anglofrancese arrivò il 3 Settembre e colse di sorpresa Hitler, che sempre aveva dichiarato che i per due Paesi “non valeva la pena morire per Danzica.(città polacca, ma storicamente tedesca e simbolo delle pretese naziste sulla Polonia)”. Ad ogni modo la Campagna di Polonia, rivelò al mondo un nuovo concetto di fare la guerra, un concetto ancora in voga al giorno d’oggi: la Blitzkrieg, ovvero la Guerra Lampo. Tale concetto prevedeva la mobilità delle truppe sul terreno, la velocità d’azione e l’uso di carri armati ed aerei da bombardamento(i famigerati Stukas). Dall’altra parte, l’esercito Polacco, era ancora legato al concetto della Prima Guerra Mondiale con le loro statiche fortificazioni e le trincee. Ben presto, la differenza sul campo di battaglia si fece netta e le conseguenze furono drammatiche (famoso fu l’episodio della cavalleria polacca contro i carri armati tedeschi). Nel giro di un mese, la Polonia cessò di esistere e venne spartita, secondo l’accordo Germania-URSS in due sfere d’influenza. Nel mese di Novembre invece, l’Unione Sovietica, preoccupata da un’alleanza tra Finlandia e Germania, attaccò il paese finnico, addicendo una diatriba di confine. Iniziò la breve, quanto non scontata, Guerra Finno-Sovietica che portò la Finlandia a cedere circa il 10% del suo territorio all’URSS, ma che costò alla Patria del Socialismo ingenti perdite. Questa campagna, venne definita dai Generali Sovietici, come “La grande prova”, ebbene, dopo la fine della Campagna di Finlandia, apparse chiaro anche a Stalin, di quanto avesse fatto bene a ritardare la guerra con il suo nemico Hitler. L’Armata Rossa infatti appariva alquanto disorganizzata e con gravi problemi di mobilità, problemi che nel pantano invernale finlandese e nel teatro di guerra finnico, costellato di numerosi laghi, costò all’URSS una vittoria completa e così furono costretti a lasciare l’Indipendenza alla Finlandia. Indipendenza che costò molto cara successivamente alla città di Leningrado(questo lo vedremo nei prossimi episodi). Dall’altra parte del mondo, intanto, in Cina, i Nazionalisti ed i Comunisti di Mao, strinsero un patto di non belligeranza tra loro e cercarono di contrastare l’Esercito Giapponese, con risultati però non molto soddisfacenti. La Guerra Sino-Giapponese fu un episodio tra i più tremendi per efferatezza del secondo conflitto mondiale, benché non è mai stato raccontato sufficientemente. Negli Stati Uniti, l’opinione pubblica era fortemente contraria ad un intervento in Europa e, nonostante la preoccupazione del Presidente Roosevelt, gli USA decisero di tenersi fuori sia dal conflitto che momentaneamente dagli aiuti economico-militari all’amico franco-britannico. Tutte le parti in causa, in questo momento pensavano che la Guerra sarebbe finita da lì a poco: Avevano tremendamente torto!


 
 
 

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