SOGNO O SON DESTA?
- Annalisa Capaldo
- 14 ott 2016
- Tempo di lettura: 2 min
La prima domanda che mi pongo è la seguente: è possibile il socialismo o è un'utopia alla luce delle esperienze maturate nell'Unione Sovietica a Cuba in Vietnam in Cambogia? Io rispondo di sì . Sebbene tanti dubbi turbino ed assillino ai nostri giorni la coscienza umana e politica di tutti i cittadini del mondo e che fanno scorrere fiumi di inchiostro tra i sostenitori delle varie ideologie e dei vari credi socio-politici. Io rispondo di sì perché la rivoluzione del socialismo resta lo spettro pauroso che ossessiona le classi dirigenti e governanti anche quando essi proclamano la loro incrollabile fiducia. La rivendicazione del giusto e del maltolto meridionale è una speranza che qui coinvolge e trasforma migliaia di uomini e di donne. E' avvenire ed è per questo che tanti organismi di difesa del settentrione etichettano con il termine di passato la nostra voglia di cambiamento, deformandola, mutilandola, negandola o sotterrandola nella storia oppure sforzandosi di attribuirle un volto altrettanto ripugnante di quello che il Nord ingiusto vorrebbe conservare e preservare. Rivendicare con forza e apertamente l'esistenza di un sud vivo e combattivo. Riconoscere il lavorio incessante della vecchia talpa, come la chiamava Marx, che scava i suoi passaggi nel sottosuolo e balza fuori soltanto in occasione delle domeniche della storia porta evidentemente a mettere in discussione la legittimità e il carattere nazionale e al tempo stesso intoccabile dell'ordine costituito. L'imperativo morale kantiano e gramsciano insieme e di dire la verità ; è necessario mutare lo status quo per non continuare a morire di una morte ingiusta ed inaccettabile. Non si parla solo di accantonare il sistema capitalistico e le sue evidenti storture ma anche di riappropriarci della nostra identità e del nostro bene comune. Istruire la popolazione è il primo passo da compiere: far comprendere a tutti i nostri fratelli ed alle nostre sorelle del Sud che le coscienze sono deste e che un altro mondo è ancora possibile. Non cadranno teste come a Mosca o a Parigi, ma si illumineranno le menti e si compirà la giusta rivolta del Mezzogiorno.

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